Una leggenda narra che l’arrivo delle Amarene in Italia sia dovuto al generale romano Lucullo, famoso per l’abbondanza e lo sfarzo dei suoi banchetti. In alcuni antichi scritti si legge che Lucullo raccolse la pianta a Cerasunte, città dell’Asia Minore, e la trapiantò nei suoi giardini intorno al 65 a.C. 

Le Amarene sono frutti che nascono dall’albero Prunus cerasus o ciliegio acido, appartenente alla famiglia delle Rosacee. Tra le varietà di ciliegio acido si distinguono: 

  • l’amareno con i suoi frutti (amarene) dal colore rosso chiaro, sapore amarognolo e leggermente acido; 
  • il marasco con frutti (le marasche) piccole e dal colore rosso scuro e sapore amaro e acido; 
  • il visciolo con frutti (le visciole) dalla polpa e dal succo rosso intenso e un sapore poco acido e più dolce rispetto alle loro sorelle, nei paesi anglosassoni chiamate Morello cherry. 

La stagione delle amarene è l’estate e il loro mese luglio. Il frutto è molto delicato, difatti appassisce in fretta e si degrada velocemente.

La pianta delle amarene è caratterizzata da un legno pregiato, si adatta bene ad ogni tipo di clima e non ha bisogno di particolari attenzioni per crescere. Ama l’esposizione al sole, resiste bene alle basse temperature e alla siccità, diventando anche plurisecolare e può raggiungere un’altezza di 8 metri. Cresce anche in modo spontaneo nei boschi fino ad un’altitudine di 1.000 metri circa. Non ha bisogno degli insetti per l’impollinazione dei suoi fiori, infatti è in grado di auto impollinarsi ed è per questo motivo che produce sempre tanti frutti. I ceraseti di amarene devono essere realizzati utilizzando grandi distanze tra le file e tra pianta e pianta.

Le superfici ad amarena in Italia contano all’incirca 1.600 ettari. La ciliegia acida equivale soltanto a un 5% rispetto alla produzione nazionale di ciliegie dolci. Coltivazioni significative di amarene in Italia si riscontrano in sole cinque regioni: Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Campania. 

Dal punto di vista nutrizionale le amarene sono ricche di acqua, poche fibre e pochi zuccheri (basso indice glicemico). Contengono sali minerali come potassio, calcio, magnesio, ferro e fosforo, nonché vitamine A, B e C, quest’ultima stimola anche la produzione di alcune cellule del sistema immunitario preposte alla difesa dell’organismo da attacchi da parte di batteri e virus.

Tra le virtù riconducibili a questo frutto troviamo forti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, come confermato da uno studio della Michigan State University (East Lansing, Stati Uniti).

Le amarene contengono alti livelli di flavonoidi che aiutano a prevenire l’invecchiamento cellulare, contrastare l’attività dei radicali liberi, migliorare la circolazione sanguigna, abbassare il livello di colesterolo cattivo e aumentare quello buono. Grazie alla loro acidità sono consigliate nelle diete dimagranti in quanto depurative, diuretiche e remineralizzanti, oltre ad avere un discreto potere saziante. Se consumate un’ora prima o tre ore dopo un pasto hanno effetto digestivo. Le pectine presenti assolvono ad un compito di pulizia e disintossicazione dalle scorie e tossine che si accumulano nell’organismo attenuando l’affaticamento e favorendo la riduzione del dolore muscolare. Inoltre permettono di prevenire e curare la gotta.

Uno studio dell’Università dell’Illinois ha scoperto proprietà preventive nei confronti di alcuni tipi di tumore, in particolare nei confronti dei polmoni, colon, seno e fegato. 

Particolare è l’uso dei peduncoli dei frutti che vengono raccolti a piena maturazione e lasciati essiccare al sole, in quanto hanno proprietà diuretiche e sono considerati un sedativo delle vie urinarie.