Le noci di Sorrento sono famose in tutto il mondo per il loro carattere unico ed aroma pregiato, e sono considerate un’eccellenza italiana.

La pianta Noce di Sorrento che fa parte della specie Juglans regia, è un albero da frutto vigoroso e costantemente produttivo e proviene dal continente asiatico, dalle pendici dell’Himalaya e può arrivare ai 300-400 anni di longevità. Il nome noce deriverebbe dal latino Jovis glans ovvero ghianda di Giove

Presenta fiori sia maschili che femminili e le specie da frutto danno raccolti migliori quando si evita l’autoimpollinazione.

Le noci sono un alimento ricco di proprietà nutritive e benefiche per la salute. Sono ricche di potassio e fosforo, magnesio, calcio e, in piccola quantità, anche ferro, zinco, selenio, rame. Le vitamine più presenti sono A ed E. 

Inoltre sono ricche di grassi insaturi e polinsaturi utili ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue con effetti benefici sull’apparato cardiovascolare. Hanno effetti benefici sul sistema immunitario, svolgono un’importante azione antiossidante e sono anche in grado di regolare i cicli di sonno. Prevengono i picchi glicemici e riescono a migliorare l’umore.

Le noci di Sorrento erano coltivate e apprezzate già dai romani, che la consideravano simbolo di fortuna e longevità, e dai greci. Il legame con il territorio campano è antico: lo dimostrano i ritrovamenti del I Sec. d.C. di resti di noci fossili e di alberi carbonizzati a Ercolano e dipinti che riproducono le noci nella Villa dei Misteri a Pompei. 

Il clima e il fertile suolo campano ne hanno favorito l’ampia diffusione nelle aree pianeggianti e collinari, tali da dare vita alla pregiata cultivar di Sorrento, oggi tra le più diffuse e apprezzate, riconosciuta Presidio Slow Food e che assicura l’80% della produzione nazionale. 

I due ecotipi più diffusi si differenziano nella forma: uno è allungato e regolare, appuntito all’apice e smussato alla base; l’altro è più piccolo e rotondeggiante. Le caratteristiche organolettiche sono le stesse per entrambi: il gheriglio è tenero, croccante, bianco crema e dal sapore gradevolissimo, delicato e può facilmente essere estratto integro. Il guscio è liscio, sottile, fragile e di colore chiaro. La raccolta, detta la bacchiatura, avviene da metà settembre a metà ottobre. 

Vi sono delle curiosità legate a questo frutto, come ad esempio l’usanza di lanciare delle noci ai neo sposi in segno beneaugurante poiché considerate simboli di fecondità, invece in epoca romana erano associate agli inferi.