melagrana

Siamo soliti chiamare il frutto col nome melograno, mentre in realtà “il maschile” è della pianta, mentre il frutto si dice Melagrana.

La pianta di Melograno è una pianta arborea della Famiglia Punicacee originaria delle zone che vanno dall’Iran alla zona himalayana dell’India settentrionale, adattandosi al clima del Caucaso e della Macchia mediterranea. E’ un arbusto cespuglioso spinescente alto 4-5 m, a foglie caduche. Il tronco è molto nodoso e ramificato con rami dotati di spine. Le foglie di colore verde brillante, sono piccole, opposte ed intere, mentre i fiori di colore rosso-arancio sono molto belli ed appariscenti. L’albero di melograno è una specie che predilige i climi temperato-caldi dell’Italia meridionale ma cresce anche nelle aree del centro-nord; tuttavia temperature sotto i -10°C potrebbero essere letali. La pianta di melograno preferisce i terreni profondi e freschi ma si adatta bene anche a quelli poveri, salmastri ed alcalini. Sono da escludere quelli pesanti per problemi di asfissia radicale. La melagrana (detto anche mela granata o solo granata), dal latino malum granatum, è il frutto del melograno. La melagrana (o granata) è una bacca (detta Balausta) di consistenza molto robusta, con buccia molto dura e coriacea, e il frutto è composto da più arilli. In diverse religioni e culture ha assunto un forte significato simbolico.

La melagrana Wonderful è la più nota e la più coltivata al mondo, è di colore rosso uniforme, piuttosto intenso, con la scorza di spessore medio. Gli arilli interni presentano un colore rosso rubino e hanno un sapore agrodolce. I semi, quasi inconsistenti, fanno sì che questa sia una delle varietà più apprezzate. È una specie autofertile che non necessita quindi di impollinatori. Questa varietà di melograno fiorisce a maggio (i fiori rosso-arancio sono bellissimi) e matura a inizio ottobre.

La melagrana è un frutto molto ricco di nutrienti che gli conferiscono proprietà benefiche per la salute come essere antiossidante e anti-age, antibatterico e antivirale, detossificante e diuretico, antitumorale, cardioprotettivo, gastroprotettore, energizzante. La melagrana una grande fonte di vitamine, soprattutto di vitamina A, vitamina C, vitamina E e vitamine del gruppo B, oltre che di sali minerali, in particolare il manganese, il potassio, lo zinco, il rame e il fosforo. Ha un’importante azione contro i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare. In particolare ha un’azione anti-age che dipende dai numerosi antiossidanti di natura polifenolica presenti. 

Grazie alla presenza delle vitamine, il frutto di melograno ci aiuta a rafforzare l’organismo, coadiuvando il sistema immunitario. Le sostanze in essa contenute aiutano a contrastare gli stati infiammatori che sono alla base dello sviluppo di diverse malattie croniche come cardiopatie, diabete di tipo 2 e obesità.

Diverse ricerche, poi, hanno mostrato il potere anticancerogeno della melagrana. La presenza di Acido Ellagico, flavoni, di idrobenzoici, fenilpropanoidi, rende questo frutto un importante antinfiammatorio e antitumorale. È stata riscontrata quest’azione soprattutto per i tumori al seno e alla prostasta.

Inoltre i fitonutrienti presenti nel melograno promuovono la salute cardiovascolare : il frutto di melograno, infatti, mangiato con una certa costanza, controlla i livelli di colesterolo e aiuta ad abbassare la pressione sanguigna. Allo stesso tempo la ricchezza in acqua e il contenuto in potassio, lo rendono utilissimo per depurare l’organismo e stimolare la diuresi.

Il contenuto dei polifenoli, che sono fra i principali responsabili delle proprietà benefiche della melagrana, varia molto a seconda che si utilizzino i soli chicchi o l’intero frutto.

I chicchi possono essere consumati direttamente ma, poiché la polpa traslucida aderisce saldamente al seme, per poterla inghiottire occorre inghiottire anche il seme, piccolo e di consistenza legnosa. Tuttavia, mangiando i chicchi si può assumere una maggiore quantità di fibre alimentari idrosolubili; masticandoli fino a rompere il piccolo seme legnoso all’interno della polpa si possono assorbire anche acidi grassi importanti, come l’acido oleico, l’acido linoleico e l’acido lipoico. Tuttavia mangiando spesso i semi contenuti nei chicchi si potrebbero avere problemi intestinali.