La varietà italiana di mandarino “per eccellenza” è il tardivo di Ciaculli, tipico siciliano della zona palermitana.

Il mandarino (Citrus reticulata) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutacee, Sottofamiglia Aurantioideae, Genere Citrus, Specie reticulata (nomenclatura binomiale Citrus reticulata).

È uno dei tre agrumi, al pari al cedro ed al pomelo considerato “puro”, da cui si originano, per successivi incroci e ibridazioni, tutte le specie di agrumi oggi note. Il nome mandarino si può riferire tanto alla pianta, quanto al suo frutto.  

Il mandarino è un arbusto poco più alto di due metri, in alcune varietà fino a quattro metri. Le foglie sono piccole e profumatissime. Un albero adulto può dare da 400 a 600 frutti all’anno.

L’albero di mandarino (così come le foglie ed i frutti) non è di grandi dimensioni, è una pianta sempreverde che fiorisce nei mesi di febbraio e marzo. I suoi fiori crescono per tutto l’arco della primavera e, nelle regioni più calde del sud, anche in estate. Il frutto maturo è sferico, di color arancione chiaro (o verde se acerbo) e pesa approssimativamente tra i 50 ed i 100 gr; la polpa (anch’essa arancione) è differenziabile in spicchi, ha un sapore dolce (caratteristica unica tra le Specie originarie) e si separa molto facilmente dalla buccia. È comunque doveroso specificare che la distinzione tra mandarino e mandaranci, a causa dei numerosi incroci effettuati nel corso della storia, non è sempre molto chiara.

L’albero di mandarino viene prevalentemente coltivato in zone del mondo che godono di clima mite e di temperature medie che non scendono sotto i 13°. Questa pianta teme infatti il freddo e le regioni fortemente ventilate e per crescere florida ha bisogno di terreni soleggiati, fertili, asciutti e ben drenati. Le peculiarità climatiche e mediterranee che caratterizzano l’Italia, così come il Portogallo e la Spagna, offrono alla pianta del mandarino le condizioni idonee per essere coltivata. All’interno del nostro Paese la produzione dei mandarini è concentrata principalmente nella zona meridionale, infatti a contendersi il podio di questa particolare classifica sono la Sicilia e la Calabria, che godono più di altre regioni di lunghe giornate di sole e sono ricche di terreni sciolti, freschi e permeabili.

Il mandarino è un frutto ricco di acqua, sali minerali (quota alta di potassio), zuccheri semplici e vitamine. Si presta moltissimo alla dieta dello sportivo. L’apporto energetico è notevole ed apportato quasi totalmente da fruttosio. Inoltre, è molto ricco di vitamina C, ma contiene anche vitamine del gruppo B, vitamina A, vitamina P, acido folico e diversi minerali tra cui magnesio, potassio, calcio e ferro. Il mandarino contiene, inoltre, bromo, sostanza che favorisce il sonno e il rilassamento. È facilmente digeribile e, essendo ricco di fibre, aiuta il regolare funzionamento dell’intestino. È un buon alleato nella prevenzione delle malattie da raffreddamento e aiuta a proteggere capillari e ossa. L’olio essenziale di mandarino, invece, è utilizzato contro la cellulite.

La pianta deriva dalla Cina tropicale, ed è il nome dato agli antichi funzionari politici imperiali in quanto questi erano vestiti con un mantello arancione. La coltivazione del frutto arriva in Europa e soprattutto in Portogallo e in Spagna, dove cominci a diffondersi intorno al XV secolo.